mercoledì 13 luglio 2011

PROPOSTA SHOCK DELLA LEGA NORD IN FRIULI: NUOVE SPECIE CACCIABILI


La notizia ha del paradossale e assomiglia molto a una maldestra trovata pubblicitaria (e c'è davvero da augurarsi 
che lo sia).

Sarà perché siamo in estate e i giornali hanno più spazio da dedicare al folklore, saranno le elevate temperature di questi giorni e il caldo che può dare alla testa, ma sembra proprio che il gruppo regionale della Lega Nord sia intenzionato ad incrementare le specie cacciabili, con certa soddisfazione del mondo venatorio. 
Se questa incredibile proposta dovesse passare, a farne le spese sarebbero tortore, piccioni e animali domestici "inselvatichiti" (in poche parole: cani e gatti randagi). 
Il tutto in barba a leggi regionali e nazionali. 
Un vero e proprio Far West friulano, dove a farla da padrona sarebbero le doppiette dei cacciatori. 

COMUNICATO STAMPA LAV - 13/07/2011

No all'inserimento di nuove specie cacciabili 
tra cui anche cani e gatti inselvatichiti
Caccia: proposte di modifica alla legge regionale Friuli Venezia Giulia. La LAV: No all'inserimento di nuove specie cacciabili tra cui anche cani e gatti inselvatichiti. Presentata diffida.
Addestramento dei falchi con l'utilizzo di fauna selvatica e inserimento di due nuove specie – Columba Livia (piccione selvatico occidentale) e Streptopelia Decaocto (tortora dal collare) – e fauna domestica inselvatichita, nell'elenco di quelle la cui caccia è autorizzata: queste alcune delle proposte di modifica alla legge regionale del Friuli Venezia Giulia sulla caccia, che la Lega Nord intende presentare.


Proposte che hanno suscitato la forte contrarietà della LAV che ha presentato una diffida nei confronti del Gruppo regionale della Lega Nord e del Consiglio regionale.


Il Piccione Selvatico e la Tortora dal Collare sono animali protetti dalla legge quadro nazionale sulla fauna selvatica pertanto, se il Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia approvasse le proposte della Lega Nord, di fatto consentirebbe pratiche di vero e proprio bracconaggio. Non diversa la situazione per quanto riguarda l'addestramento dei Falchi su fauna selvatica: anche questa proposta, se fosse approvata, trasformerebbe chi la pratica in un bracconiere penalmente perseguibile.


Per quanto riguarda l'ipotesi di aprire la caccia alla fauna domestica, è da sottolineare la contraddizione in termini dell'espressione “fauna domestica”: “se con essa si vogliono intendere cani e gatti, è bene ricordare che questi animali sono protetti sia dalla legislazione nazionale che da quella regionale sul randagismo ed è assolutamente vietato ucciderli o maltrattarli – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale LAV settore Cani e Gatti, che prosegue – L'articolo 544-bis del Codice penale, infatti, punisce con il carcere, da 4 mesi a 2 anni, chiunque uccida un animale per crudeltà o senza necessità”.


“Siamo di fronte a una concessione illegittima e illegale al mondo venatorio. Gli eventuali danni al patrimonio zootecnico causati da cani randagi inselvatichiti, per legge, sono indennizzati dalle Regioni. – aggiunge Ilaria Innocenti – Anche sui gatti la normativa è chiara: è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà e l'unica ipotesi in cui ne è autorizzata la soppressione è quella in cui siano gravemente malati o incurabili”.


“Probabilmente gli estensori di queste proposte non conoscono a sufficienza le norme che lo Stato Italiano ha disposto a tutela della fauna selvatica, oltre che di cani e gatti – ribadisce Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV Caccia e Fauna – Non si spiega altrimenti una proposta del genere, che, se approvata, rischia concretamente di trasformare i cacciatori in bracconieri e maltrattatori di animali”.


“Quello della Lega Nord si configura come l'ennesimo, maldestro, tentativo di accondiscendere alle richieste delle frange più estremiste del mondo venatorio, nella speranza di ottenere una cambiale elettorale per le prossime elezioni”, conclude Massimo Vitturi.


La LAV auspica che tali proposte vengano subito ritirate, solo così la Regione Friuli Venezia Giulia potrà scongiurare il rischio di diventare terreno di conquista per coloro che vogliono agire al di fuori delle Leggi dello Stato.


LAV Pordenone

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