giovedì 21 febbraio 2013

SOS ANFIBI IN PROVINCIA DI TREVISO



Comunicato stampa di LAC Veneto

Treviso – L’aumento delle temperature darà a breve il via al risveglio dal letargo e la conseguente migrazione dei rospi e di molte altre specie di anfibi. Migliaia di questi piccoli animaletti, preziosi indicatori di un ambiente non ancora compromesso, effettueranno degli spostamenti per raggiungere gli stagni dove riprodursi deponendo le uova.


Ogni anno i volontari di diverse associazioni di tutela degli animali insieme a volenterosi cittadini partecipano al salvataggio degli anfibi in provincia di Treviso, nel comprensorio del Montello (lungo la Strada Panoramica nei comuni di Crocetta, Volpago, Giavera del Montello e Nervesa della Battaglia, e lungo la presa 13 nord presso il laghetto Benzoi), presso i laghi di Revine (comuni di Revine Lago, Cison di Valmarino e Tarzo), a San Pietro di Feletto, a Cornuda presso il Bosco del Fagarè e a Segusino.


Oltre al rospo comune (Bufo bufo), che rappresenta la maggior percentuale degli animali recuperati, con le attività di salvataggio vengono tutelate altre 10 specie di anfibi, come il Rospo smeraldino (Bufo viridis), la raganella italiana (Hyla intermedia), la rana dalmatina (Rana dalmatina), la rana di Lataste (Rana latastei),la rana verde (Pelophylax synkl. esculentus) e anche alcuni esemplari di salamandra pezzata (Salamandra salamandra), tritone crestato italiano (Triturus carnifex), tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris) e tritone alpestre (Mesotriton alpestris).


Gli anfibi, uscendo dal letargo invernale, si muovono in particolare da fine febbraio fino a circa metà aprile nella fascia oraria che va dalle 18.00 alle 23.00 circa, alla ricerca di stagni e pozze dove deporre le uova. Ma per raggiungere questi luoghi attraversano le strade rimanendo spesso vittime delle automobili.


Svolte le loro funzioni riproduttive ritornano nelle aree di origine seguiti, due-tre mesi dopo, dai piccoli, che per la prima volta raggiungono un luogo adatto per rimanervi fino al raggiungimento dell’età adulta pari a 2-3 anni: solo allora cominceranno a loro volta le annuali migrazioni che possono raggiungere distanze di diversi chilometri.
I rospi sono gli anfibi che maggiormente diventano vittime del traffico a causa del loro attaccamento al luogo d’origine, ai percorsi di migrazione e alla lentezza dei loro movimenti.
In molte località di migrazione nei prossimi giorni verranno installate le apposite reti di protezione, utili per fermare gli anfibi prima dell’attraversamento della strada.


Le associazioni ENPA, LAC e il Gruppo Salvataggio Anfibi della provincia di Treviso si appellano a quanti hanno a cuore l’ambiente. Chiunque, infatti, volesse collaborare concretamente al salvataggio degli anfibi può scrivere alle seguenti e-mail: treviso@enpa.org e sosanfibi@gmail.it. Sono attivi anche il sito www.sosanfibi.it e la pagina Facebook Salvataggio Anfibi provincia di Treviso.


“Invitiamo tutti i cittadini che amano la natura e l’ambiente – ha dichiarato Andrea Zanoni europarlamentare e Presidente della LAC del Veneto – ad attivarsi munendosi di guanti in lattice, secchi, torce elettriche e giubbini rifrangenti per intervenire nei luoghi di migrazione, attivi in molte zone d'Italia, per la tutela di questi preziosi animali: si tratta di una esperienza unica che può riservare sorprese e dare molte soddisfazioni!”.

LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto - Via Cadore, 15/C int.1 - 31100 Treviso
Info:  347 9385856, email: lacveneto@ecorete.it – web: www.lacveneto.it


mercoledì 20 febbraio 2013

MAIL BOMBING CONTRO IL CIRCO DI PRAGA A LATISANA




A Latisana (UD) dal 21 al 25 Febbraio attenderà il Circo di Praga, l'ennesimo circo con sfruttamento di animali.

Scriviamo numerosi al sindaco del Comune di Latisana, Salvatore Benigno, per protestare contro l’attendamento del circo di Praga:

sindaco@comune.latisana.ud.it
Per chi avesse la PEC comune.latisana@certgov.fvg.it

per dare più forza al messaggio, vi invitiamo a mettere in copia (cc) i quotidiani locali:
ufficio.centrale@messaggeroveneto.it
udine@gazzettino.it


Questo il messaggio tipo, da personalizzare:


Al Sindaco del Comune di Latisana, Dott. Salvatore Benigno

Buongiorno,

scrivo per protestare riguardo l'attendamento del circo di Praga a Latisana, un circo con animali. Come Lei certamente saprà, questi tristi spettacoli si basano sulla violenza nei confronti degli animali, che vengono costretti a eseguire esercizi umilianti e innaturali ed a trascorrete le loro vite in gabbia o in catene, in condizioni del tutto irrispettose delle loro esigenze. A differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di allenarsi, non scelgono di sfidare i loro limiti naturali, né tanto meno di vivere una vita di prigionia e sottomissione. Gli animali nei circhi sono esseri piegati al volere dell’uomo. La loro volontà viene spezzata e gli animali sono così ridotti a burattini nelle mani dei domatori.

Le chiedo pertanto di promuovere un'ordinanza comunale che segua l'esempio virtuoso di tanti altri Comuni italiani: un'ordinanza “anti circhi” (come quella di cui, dal 2011, è dotato il Comune di Alessandria) che imponga ai circhi norme inoppugnabili circa la detenzione degli animali e, se non sono in grado di rispettarle (come spesso accade) vieti l'attendamento. Si tratterebbe di un segnale importante, un gesto di civiltà e rispetto nei confronti di ogni essere vivente.
A tale scopo La invito a leggere questa pagina, da cui potrà prendere spunto per l'ordinanza: http://www.agireora.org/circhi/notizie_dett.php?id=1177

Per il circo attualmente in città chiedo che vengano svolti i dovuti controlli
da parte delle autorità competenti, sia sulle condizioni degli animali (spazio,
scarico degli escrementi, documenti Cites), sia sui manifesti affissi su tutto il territorio comunale.
Chiedo infine che venga vietato il volantinaggio commerciale del Circo in
questione all'uscita della Scuole.

Grazie per l'attenzione.
Distinti saluti,

(nome e cognome)
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lunedì 18 febbraio 2013

CORSO DI CUCINA VEGAN A PORDENONE - PRIMAVERA 2013



CORSO DI CUCINA NATURALE VEGANO-VEGETARIANA
“…dai Piccoli ai grandi...”
con gli Orange Cheffes (Giacomo&Marianne)


MERCOLEDI’ 6 MARZO
MENU’ LE CROCIFERE: le verze, i cavoli, i broccoli, i cavolfiori...
Dall’antipasto al dolce il menù più completo e nutriente dell'anno, per tutte le età, con sole pietanze a base di crocifere che ci prepareranno alla splendida primavera in arrivo, con salute, gioia ed armonia. Solo nuove ricette.


MERCOLEDI’ 27 MARZO
MENU’DI PRIMAVERA: un menù completo ed equilibrato per la nutrizione di tutti i giorni, per entrare nella stagione più energetica ed assaporare ad ogni età il gusto della rinascita e della scoperta alimentare. Solo nuove ricette.


MERCOLEDI’17 APRILE
“FINGER-FOOD”: una serie sorprendente, sbalorditiva, strabiliante di delizie gustose e divertenti, per la merenda, la festa di compleanno, l’aperitivo.
Tutto rigorosamente “mangiato con le mani”. Solo nuove ricette.


SABATO 4 MAGGIO ORE 10.00
COLAZIONE AL FARFABRUCO: una colazione completa e nutriente al fine di cominciare con la giusta energia la giornata: dai piccoli ai grandi, dal dolce al salato. Solo nuove ricette dalle ore 10 del mattino.


MERCOLEDI' 29 MAGGIO
MENU'A COLORI: una delizia degli occhi, un arcobaleno di gusti, di profumi, di novità. Un menù colorato, completo, nutriente ed equilibrato, per mangiarne e vederne di tutti i colori!!! L'appetito comincia guardando. Peri piccoli e per i grandi.


Ci incontriamo dalle ore 19.45 presso
AsiloNido “FARFABRUCO” in Viale Treviso 4, Pordenone
INFO e COSTI: giacomo.forato@libero.it - 
3936100828 dopo le 18.30

giovedì 14 febbraio 2013

LA CAMPAGNA "CHI MANGI OGGI?" ARRIVA ANCHE A TORINO




Segnaliamo con piacere l'ottima iniziativa degli attivisti di Torino, che hanno promosso la campagna CHI mangi oggi con l'affissione di otto manifesti 6x3 metri, dislocati in vie strategiche della città. 
Tutto questo è stato possibile grazie a una raccolta di adesioni su Facebook: in poco più di un mese è stata raggiunta la somma necessaria ad affiggere gli otto manifesti presenti in questi giorni a Torino, ai quali se ne aggiungeranno presto altri sei.

Queste le vie nelle quali è possibile vedere i manifesti:

Corso Tazzoli/  Corso Agnelli 20 7
Via Tempio Pausania/ Via Guido Reni
Corso Rosselli/ corso Trapani
Via De Sanctis 132
Via Botticelli 127
Corso Giulio Cesare 426
Corso regio parco/ Corso Novara
Corso Orbassano fronte strada del Portone




Chi desidera organizzare un’affissione nella propria città può seguire le istruzioni che trova a questa pagina e, successivamente, contattare Campagne per gli animali

Per una fortunata coincidenza proprio in questi giorni a Torino è in corso l'affissione, nelle stazioni della metropolitana, della campagna AgireOra
"Gli animali sono tutti uguali ": 14 mega poster in altrettante stazioni, tra cui Porta Susa e Porta Nuova.




lunedì 4 febbraio 2013

LEGAMBIENTE E LA "MAIALATA SOCIALE"




Cari Soci, Cari Amici
visto che siamo agli inizi dell'anno, quando in Lunigiana è tradizione 'fare il maiale' e condividere socialmente questo evento a tavola, abbiamo pensato di invitare ad una 'maialata sociale' tutti i soci e gli amici di Legambiente Lunigiana.”

Suona esattamente così (anche se più che un suonare è uno stridere) l'invito di una sezione di Legambiente; la notizia sta girando molto in rete, nello sconforto generale.

Cosa potremmo aggiungere a quanto già detto dalle tante persone che, proprio in queste ore, stanno commentando questa agghiacciante iniziativa?
Potremmo chiamarla una caduta di stile?
Caduta di stile sarebbe veramente poco, quasi un complimento. E poiché non siamo in vena di complimenti, ci limiteremo a dire francamente le cose come stanno, senza fare sconti. 


La “maialata sociale” di Legambiente, diciamocelo, è una cosa indegna.
Indegne sono le espressioni usate: “fare il maiale”, come se il maiale avesse un senso e un nome solamente nella misura in cui viene sgozzato, macellato, smembrato e portato a imbandire tavole festose di eventi conviviali come quello della Lunigiana.
Miliardi di animali sono costretti a subire quotidianamente indicibili vessazioni e soprusi, in una società che dispone delle loro vite e della loro carne nel silenzio più ignobile e assordante, quello della complicità.
Chi si impegna a dare voce a questa sofferenza non può farsi scivolare addosso simili manifestazioni di insensibilità e inconsistenza.
Sono cose che colpiscono come un pugno nello stomaco, soprattutto quando provengono da realtà che, sulla carta, si presentano come garanti dell'ambiente e dei suoi abitanti. 


Da statuto, Legambiente “ opera per la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente (...), delle risorse naturali, della salute collettiva, delle specie animali e vegetali” 
e “a favore di stili di vita, di produzione e di consumo e per una formazione 
improntati all’ecosviluppo e a tutela dei consumatori, ad un equilibrato e rispettoso rapporto tra gli esseri umani, gli altri esseri viventi e la natura.”

Sempre da statuto, Legambiente “Persegue la protezione della persona umana, delle specie animali e vegetali, dell’ambiente

Bel modo di proteggere le specie animali, ci viene da dire.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai promotori della maialata sociale che un “rispettoso rapporto tra gli esseri umani, gli altri esseri viventi e la natura “ può andare in una sola, inequivocabile direzione, quella di non mangiare altri esseri viventi. 

Se questo concetto non è chiaro, forse sarebbe opportuno quanto meno redigere un nuovo statuto, meno di facciata e più in linea con le azioni (e con i banchetti a base di animali).

Ciò che in tutta questa storia stride maggiormente è ripensare alla presenza di Legambiente ai tavoli post sequestro dei cani di Green Hill, nei giorni in cui venivano portati a compimento gli affidi. Ma forse per Legambiente “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. 

sabato 2 febbraio 2013

ANIMALI VAGANTI O FERITI IN PROVINCIA DI PORDENONE: UNA QUESTIONE DI ORARI?




Il fatto, ripreso dagli organi di stampa locale, è piuttosto recente: la sera del 10 gennaio in Viale Venezia, a Pordenone, alcuni cittadini hanno segnalato al 118 la presenza di un cane vagante, impaurito e a bordo strada.
L'intervento del cinovigile, avvenuto dopo circa un'ora, ha portato a un epilogo inaspettato e fatale per il povero animale: apprendiamo infatti che l’operatore recatosi sul posto ha cercato di catturare il cane con un bastone munito di un cappio, attuando una manovra che ha ingenerato spavento nell'animale. Quest'ultimo, nel tentativo di sottrarsi allo strumento di cattura, è stato investito da un’auto di passaggio ed è fuggito in preda allo shock, facendo perdere le proprie tracce in un parcheggio adiacente.
Considerata la dinamica dell'incidente le speranze che il cane possa essersi messo in salvo, sopravvivendo al trauma, sono piuttosto deboli.

Fatti come questo, uniti ad altre segnalazioni che ci sono pervenute proprio in questi giorni, ci portano- oggi più che mai- a riflettere sulla questione "animale vagante/animale ferito" e sul servizio reso da Ass.6 (Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale) all'utente.
"Utente" che, nel caso specifico e per quanto concerne le linee guida diramate dal Dipartimento Prevenzione - Area dei Servizi Veterinari, dovrebbe essere in primis l'animale.

I punti che desideriamo affrontare sono due, entrambi a nostro avviso essenziali.
Il primo, legato all'episodio sopra citato, concerne la figura del cinovigile e le modalità del suo intervento.
Crediamo sia legittimo domandarsi (girando questa domanda alle autorità locali) quali siano le reali competenze etologiche e comportamentali di questa figura professionale.
Chi ha avuto l'esperienza di trovare un cane vagante o ferito in provincia di Pordenone si sarà certamente posto questa e molte altre questioni, cercando di dare un senso alla parola "cinovigile". Questo termine, politicamente corretto e meno ruvido di "accalappiacani", non cambia di una virgola la sostanza, come dimostrato dai modi bruschi e dall'attrezzatura di cui era dotato l'operatore intervenuto in Viale Venezia.
Un bastone munito di un cappio non è certamente un sistema corretto per approcciarsi ad un cane, qualsivoglia sia il suo stato emotivo. Quando la cattura va a buon fine (e, lo sottolineiamo, non è andata così il 10 gennaio), l'animale viene legato a un guinzaglio con collare a strozzo, fissato a una parete del mezzo di trasporto. Viene naturale chiedersi cosa accadrebbe all'interno del furgone qualora il conducente dovesse essere costretto a una brusca frenata.

Queste domande non nascono dal desiderio di puntare il dito alla singola persona (il cinovigile) bensì dall'urgenza di sollecitare a un nuovo e diverso approccio quanti (istituzioni, dirigenti) dovrebbero garantire adeguata preparazione e formazione a chi interviene sul posto, dotandolo inoltre di risorse e mezzi idonei a recuperare gli animali in sicurezza (e, aggiungiamo, senza sottoporli a esperienze traumatiche).

Il secondo punto sul quale riteniamo doveroso fare una riflessione riguarda le linee guida da seguire, in provincia di Pordenone, nel caso di ritrovamento di un animale vagante e/o ferito.

Il Servizio Veterinario dell'Azienda Sanitaria si è dotato di un opuscolo, consultabile anche in rete, che ha l'obiettivo di essere "un’agile guida sui compiti e sui servizi offerti nel settore dei piccoli animali per sapere che cosa chiedere, a chi rivolgersi e che cosa ottenere".
Leggiamo, dall'opuscolo:
"Chi dovesse trovare un cane vagante, anche se ferito, su luoghi o vie pubbliche non può raccoglierlo per portarlo al canile. L’ingresso di questi cani sarà rifiutato.
Se il ritrovamento avviene durante le fasce orarie diurne, non si deve nemmeno contattare il Servizio Veterinario o interpellare direttamente il Servizio di Emergenza del 118. Il cittadino deve invece rivolgersi al Comando di Polizia Urbana del Comune dove il cane è stato rinvenuto per segnalare il fatto. La Polizia Municipale verificherà se l’animale ha un proprietario certo al quale restituirlo, in questo aiutata dall’accertamento della presenza del microchip e dalla conseguente lettura del suo codice.
Qualora non fosse possibile risalire al proprietario del cane, la Polizia Municipale interpellerà il Servizio Veterinario della Azienda Sanitaria che interverrà raccogliendo il cane per il suo successivo invio al canile, dopo avergli prestato le prime e più urgenti cure se ferito. Se il cane ferito viene ritrovato nelle fasce orarie serali, notturne o nei giorni festivi, si veda il paragrafo pronta reperibilità a pagina 15."

Ciò che in questo passaggio si nota chiaramente è la mancanza (voluta? casuale?) di specifiche relative alle cosiddette "fasce orarie diurne" e "fasce orarie serali".
Si potrebbe obiettare che ogni comando di Polizia Municipale è dotato di propri orari di reperibilità, da qui l'impossibilità di redigere una tabella oraria generale.
Andiamo comunque a vedere cosa è stabilito dal paragrafo "pronta reperibilità a pagina 15":


"pagina 15. : Pronta reperibilità
L’Azienda Sanitaria n° 6 garantisce interventi di urgenza nei seguenti casi :
• cattura di cani vaganti pericolosi per l’incolumità pubblica e interventi su richieste d’emergenza da parte della forza pubblica.
• pronto soccorso a cani e gatti traumatizzati da incidente stradale o altre cause, solo se privi di proprietario.
Qualora si tratti di un gatto è  necessaria un’ulteriore condizione: il cittadino che ha richiesto l’intervento deve essere disposto ad assumersi la responsabilità di custodire l’animale dopo le prime cure fornite dal veterinario pubblico. La richiesta d’intervento deve essere rivolta ai vigili urbani nell’orario diurno dei giorni feriali, mentre nell’orario notturno e nei giorni festivi può essere inoltrata al 118, solo in caso di animali traumatizzati privi di proprietario."

Dovendo riassumere e interpretare lo scritto, basandoci su esperienze, testimonianze e segnalazioni ricevute: è bene che un animale abbia l'accortezza di smarrirsi solo dal lunedì al sabato e solo nelle "fasce orarie diurne".
L'animale che avesse la bizzarra idea di perdersi e vagare in fascia oraria serale, notturna, di domenica o nei giorni festivi si metta l'anima in pace, perché il cittadino che vi si imbatterà potrà fare assai poco per aiutarlo.
Non potrà chiamare il comando di Polizia Municipale perché chiuso e, contattando il 118, si sentirà rispondere (come è accaduto) che, se l'animale non è ferito, non è possibile intervenire.
Oppure si sentirà dire cose come: "aspetti domani e chiami la Polizia Municipale" o "non possiamo intervenire senza ordini da parte del Comune, che ora è chiuso" e altre cose altrettanto sconfortanti.
Per i gatti, poi, la faccenda assume risvolti altrettanto ironici, per non dire paradossali: l'animale dovrà infatti essere dotato di ottimo tempismo, ferendosi "nell’orario diurno dei giorni feriali" oppure ferendosi "nell’orario notturno e nei giorni festivi" ma solo se privo di proprietario. Cani e gatti sono avvisati, e con loro le buone anime che cercheranno di soccorrerli sul ciglio di una strada, aspettando per ore (o invano) l'intervento di un cinovigile.      

L'opinione che ci siamo fatti nel tempo è che spesso, troppo spesso, leggi e regolamenti che dovrebbero tutelare gli animali si rivelano lacunosi, incompleti e poco chiari.
A voler essere maliziosi si potrebbe pensare che siano scritti in modo tale da tutelare, prima che gli animali, le stesse istituzioni che li hanno redatti.
Se così non fosse, esse dovrebbero quantomeno spiegare le ragioni che le portano ad attuare il soccorso degli animali solo in alcuni casi, a tempo determinato, dalla tale ora alla tale ora.

Un servizio efficiente e sinceramente attento al benessere animale non può, a nostro avviso, prescindere da una tutela senza orari né casistiche di sorta garantita a tutti gli animali in difficoltà, con o senza proprietario accertato.

Tornando a quanto avvenuto a Pordenone la sera del 10 gennaio, ci auguriamo che le autorità preposte possano presto dare pubblica e trasparente spiegazione dei fatti accaduti, non limitandosi a poche laconiche righe con cui si auspica di fare il possibile:
il possibile, gentili Signori, non è sufficiente.