mercoledì 13 agosto 2014

Perché non saremo in Piazza del Popolo



Da anni la nostra associazione, assieme a LAV e con la partecipazione e l'adesione di numerose altre associazioni e singoli attivisti per i diritti animali, promuove e organizza un presidio di protesta alla Sagra dei Osei.
La decisione di manifestare in Piazza del Popolo, per quanto a lungo dibattuta a causa dell'ingresso a pagamento alla sagra, si è sempre riconfermata una scelta che ha pagato sia in termini di visibilità che di efficacia.
La nostra presenza nel cuore della sagra non ha mai mancato di disturbare e dare fastidio, ed è negli anni stata osteggiata dagli organizzatori in vari modi, proprio perché scomoda.
I presìdi hanno sempre avuto carattere e pacifico e i manifestanti non hanno mai raccolto provocazioni o creato situazioni tali da causare turbative all'ordine e sicurezza pubblica, nonostante gli episodi in cui essi sono stati oggetto di volgari invettive e insulti indecenti da parte di simpatizzanti ed espositori (fra le tante, la bassezza più grande è stata alludere allo stupro).
Negli anni abbiamo acconsentito a manifestare senza l'uso del megafono e, lo scorso anno, in un'area delimitata dall'impiego di transenne.
La soluzione delle transenne aveva proprio la funzione di metterci al riparo da possibili contestazioni da parte degli espositori, e proprio per questo la avevamo ipotizzata anche per il presidio di quest'anno.
Ci eravamo resi disponibili a sostituire gli slogan "gridati" con un testo letto al megafono, chiedendone in questa occasione l'utilizzo anche per dare un senso più completo al messaggio che ogni anno portiamo in piazza durante la manifestazione.
A pochi giorni dalla data del presidio (e, di conseguenza, dalla Sagra dei osei), e dopo lunga attesa, ci viene notificato che non sussistono le condizioni atte a consentire l'annuale presidio in Piazza del Popolo.
Ciò che andava bene fino allo scorso anno, improvvisamente non vale più. 
Abbiamo sempre manifestato in una piazza (una pubblica piazza, lo ricordiamo) dove c'era e c'è spazio per tutti: visitatori, espositori, manifestanti. 
Quest'anno- a quanto pare- c'è sempre spazio per tutti, ma lo spazio si è stranamente ristretto. Qualcuno deve stare fuori. Quel qualcuno siamo noi.  

La Pro Sacile sostiene di non averci mai voluti fuori dalla piazza.
Sarà così? Leggendo la stampa si può dire esattamente il contrario.
Un anno fa, come riportato dal Gazzettino: "Alla presidente della Pro non sarebbe piaciuta la troppa "accondiscendenza" manifestata dalla Questura nei confronti degli ambientalisti che, non solo sono stati autorizzati ad entrare nell'area che accoglie la manifestazione, ma per la prima volta hanno ottenuto l'utilizzo della loggia per la loro manifestazione, invece del solito posto in Piazza del Popolo. La Pro in realtà contava sul divieto di accesso all’area della sagra. "
Quest'anno, ancora sul Gazzettino: "Sono state programmate le varie fasi dell'allestimento tenendo conto del fatto che, dopo la pausa dello scorso anno dovuta alla presenza degli "ambientalisti" sotto la Loggia del Municipio, quest'anno piazza del Popolo tornerà ad essere il cuore della manifestazione canora. «Un ritorno - afferma Busetto - sollecitato dai sacilesi che da sempre considerano la piazza centrale l'anima della Sagra dei osei». E l'auspicio, "non espresso", che non ci siano autorizzazioni agli animalisti per presidi sotto la Loggia del Municipio." 

E così è stato. Niente autorizzazione agli animalisti in Piazza del Popolo.
Ci viene concesso un "presidio statico esclusivamente presso l'area sita in Sacile (PN) Via Mazzini- area prospicente Via Gasparotto" 

Motivazione: 
" considerato che nella stessa giornata si svolgeranno nella stessa piazza numerose iniziative organizzate dall'Amministrazione comunale di Sacile, anche in numero maggiore rispetto alle precedenti edizioni, che richiameranno numeroso pubblico e che sugli organi di informazione locali e sui social-network, sono stati evidenziati momenti di contrapposizione, anche aspra, tra opposti schieramenti; 
Constatato che a seguito di quanto sopra esposto non sussistono le condizioni generali che avrebbero consentito il regolare svolgimento della preannunciata iniziativa nella piazza del Popolo, allo scopo di prevenire prevedibili turbative all'ordine e sicurezza pubblica. "

Nulla è cambiato in questi anni, nella sostanza e nella forma, per quanto riguarda sia le nostre manifestazioni che il dibattito sui media e sui social.
La sagra dei osei è una manifestazione che farà sempre discutere; in questi anni ci siamo impegnati a garantire un dissenso fermo ma sempre civile e pacifico, affiancato da un costante e scrupoloso lavoro di contro- informazione anche attraverso un sito di denuncia su questa e tutte le fiere ornitologico-venatorie d'Italia. Abbiamo promosso iniziative di vario genere, atte a far conoscere realtà come questa a un'opinione pubblica che sta dimostrando una crescente sensibilità nei riguardi della sofferenza animale. 
Tutto questo (che comprensibilmente non può che contrariare gli organizzatori della sagra), è -fino a prova contraria- un diritto sancito dall'Art. 21 della Costituzione Italiana ("Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"). 
Alla luce di quanto detto riteniamo la decisione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica incomprensibile e immeritata. 
Abbiamo ritenuto di non poter accettare di essere collocati fuori dalla piazza non certo per una questione di puntiglio o di orgoglio, bensì per una ragione di una semplicità disarmante: la piazza è di tutti, essa non è il salotto privato di una fiera venatoria che da sempre si prende la libertà di blindare un'intera città, imponendo persino ai suoi abitanti il pagamento di un biglietto d'ingresso.
Ci rammarica pensare che quest'anno gli equilibri siano cambiati a tal punto da trasformare quella stessa piazza, che era da sempre considerata il luogo più sicuro e idoneo allo svolgimento del presidio, zona off-limits per i manifestanti. 
Il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica ha preso una decisione che in tutta sincerità ci risulta difficile considerare "sopra le parti", e che temiamo possa creare uno spiacevole precedente per il futuro. 
Abbiamo sempre dimostrato rispetto nei confronti di tutti, animali umani e non umani - e continueremo a farlo con le modalità e la serietà che ci contraddistinguono, garantendo per ciò che facciamo, perché è esattamente ciò in cui crediamo.   

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